Il Consiglio dei Ministri nella riunione del 26 febbraio scorso ha approvato il cosiddetto decreto legge “PNRR” che è ora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Secondo quanto anticipato dalle bozze e dal comunicato stampa del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, il “Piano Transizione 5.0” prevede risorse pari a 6,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 6,4 miliardi già previsti dalla legge di bilancio, per un totale di circa 13 miliardi nel biennio 2024-2025 a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane.
Il nuovo credito d’imposta investimenti per la transizione 5.0 sarà concesso a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato e alle stabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti che negli anni 2024 e 2025 effettueranno nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell’ambito di progetti di innovazione che conseguano una riduzione dei consumi energetici.
Sono ammessi all’agevolazione:
- gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa, di cui agli allegati A e B alla L. 232/2016
- che sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura,
- a condizione che, tramite gli stessi, i progetti di innovazione conseguano complessivamente una riduzione dei consumi energetici
La riduzione dei consumi energetici dovrà essere:
- non inferiore al 3% della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale
o, in alternativa,
- non inferiore al 5% dei processi interessati dall’investimento.
Sono ammessi all’agevolazione anche investimenti in nuovi beni strumentali necessari all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e spese per la formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento di competenze nelle tecnologie per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.
Il credito d’imposta sarà concesso nella misura del:
- 35% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 15% del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 e fino a 10 milioni di euro;
- 5% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro (per anno, per impresa beneficiaria).
Le percentuali potranno essere aumentate:
- al 40%, 20% e 10% (invece di 35%, 15% e 5%), nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 6% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 10%;
- al 45%, 25% e 15% (invece di 35%, 15% e 5%), nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 10% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 15%.
Il credito d’imposta potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione nel modello F24:
- in un’unica soluzione entro il 31 dicembre 2025
- e, per il residuo non compensato entro tale data, in 5 quote annuali di pari importo.
Per beneficiare del nuovo credito d’imposta 5.0 saranno necessarie apposite certificazioni di un valutatore indipendente, che dovrà attestare:
- ex ante la riduzione dei consumi energetici conseguibili tramite gli investimenti nei beni agevolati
- ed ex post l’effettiva realizzazione degli investimenti conformemente a quanto previsto dalla certificazione ex ante e l’avvenuta interconnessione dei beni al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Le disposizioni attuative dell’agevolazione saranno stabilite con apposito Decreto Ministeriale che definirà anche modalità e termini delle comunicazioni che andranno trasmesse al Ministro delle Imprese e del Made in Italy ex ante ed ex post rispetto al completamento degli investimenti.