Per gran parte degli investimenti in beni strumentali nuovi effettuati nel 2020 e nel 2021 è previsto un credito d’imposta.
Per un riassunto potete leggere:
- investimenti effettuati fino al 15 novembre 2020 – https://www.melieassociati.it/credito-dimposta-per-investimenti-in-beni-strumentali/
- investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 in poi – https://www.melieassociati.it/credito-dimposta-per-beni-strumentali-nuovi-2021/
Per tutti i beni agevolabili, a prescindere dalla misura del credito d’imposta concesso, nella fattura relativa all’acquisto deve essere presente un richiamo alla norma; per esempio:
- dal 1° gennaio al 15 novembre 2020: “bene agevolabile ai sensi dell’articolo 1 commi 184-197 della Legge 160/2019”
- dal 16 novembre 2020 in poi: “bene agevolabile ai sensi dell’articolo 1 commi da 1051 a 1063 della Legge 178/2020”
L’Agenzia Entrate ha comunque chiarito che eventuali omissioni dell’annotazione in fattura elettronica possono essere regolarizzate alternativamente mediante:
- apposizione della dicitura manualmente oppure mediante utilizzo di un apposito timbro, sulle fatture (sia di saldo che di acconto) originali ricevute in modalità cartacea (es: da fornitori UE ed extra UE) o sulla stampa in formato cartaceo delle fatture elettroniche;
oppure
- integrazione elettronica da unire all’originale, da trasmettere allo SDI e successivamente da conservare insieme al file originale.
In fase di redazione del bilancio e della dichiarazione è quindi importante, per non perdere opportunità e per non rischiare di incorrere in sanzioni, individuare tutti i beni strumentali nuovi per verificare se siano agevolabili e trattarli di conseguenza (timbro compreso se mancasse la dicitura in origine).