Con la risposta n. 180 dell’11 giugno 2020, l’Agenzia Entrate ha precisato che il circuito di credito commerciale, che consente agli iscritti la compravendita di beni e servizi con lo strumento dello scambio multilaterale attraverso operazioni in compensazione, è un sistema che non rispetta i requisiti di tracciabilità previsti dalla norma (carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari ovvero mediante altri sistemi di pagamento) e pertanto le spese sostenute con tale strumento di pagamento non possono fruire della detrazione IRPEF del 19%.
E’ irrilevante, secondo l’Agenzia, il fatto che ogni transazione contenga tutti i possibili dati descrittivi dell’operazione (destinatario, mittente, valore della transazione, causale, tipologia e numero del documento fiscale) e che ogni transazione sia contraddistinta da un corrispondente identificativo unico (numero di transazione).